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Urto

by La Nebbia

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  • Compact Disc (CD) + Digital Album

    Digipack 3 ante, artwork di Serena Mazzini.

    Includes unlimited streaming of Urto via the free Bandcamp app, plus high-quality download in MP3, FLAC and more.
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1.
La Fine 01:55
La fine non è il fine, è il mezzo.
2.
Deriva 05:38
Abbandonare ogni contatto con la terraferma, per essere liberi, liberi davvero, di imboccare ogni direzione possibile.
3.
Sono anni che cerco di restare indietro sono anni che provo a ignorare i secondi e i consigli degli altri non voglio sentire, non voglio provare a capire l’unica cosa che voglio è qualcosa da odiare e un motivo per farlo Ed è primavera, ogni giorno ma sotto le viole le foglie son morte sono morte da tempo E ho solo paura che ritorni agosto chiudere gli occhi e le porte per sempre e raggiungere gli altri Non voglio un futuro, io voglio una pietra e un bastone e voglio un nemico e uno scontro per restare indietro E non voglio la fine, io voglio un inizio diverso l’unica cosa che voglio è qualcosa da odiare e un motivo per farlo Ed è primavera, ogni giorno ma sotto le viole le foglie son morte sono morte da tempo E ho solo paura che ritorni agosto chiudere gli occhi e le porte per sempre e raggiungere gli altri
4.
E quella volta che ti sei spogliata dei tuoi vestiti, e di tutte le maschere eri così lontana dall’idea di perfezione e proprio per questo così vicina a me Che mi è bastato allungare una mano per toccarti davvero perdermi nei tuoi occhi dimenticare la pioggia a febbraio Come binari che si spezzano, e seppur nella catastrofe finalmente si toccano Non è più mia la mano che stringe il coltello non è più mio il sangue che arrossa la terra non son più miei gli occhi che cercano il fondo Che sappiamo di spegnerci, ma almeno, intanto Bruciamo Così vicini Così lontani da voi
5.
Risposta 07:12
Gli anni del guardare avanti ad occhi chiusi I tuoi disegni resteranno lì a nascondere i muri a nascondere le crepe nei loro piani perfetti E i tuoi capelli son le uniche corde che non cerco di sciogliere Non mi lamento se mi stringono forte non mi lamento se mi inchiodano qui
6.
Zenit 02:00
Guarderemo dall’alto le nubi che hanno fatto ombra alle infinite curve della nostra vita Ma intanto corriamo scintillanti di inconsapevolezza nei tratti più assolati della strada fermandoci solo per riprendere fiato e mai per guardare gli alberi allontanarsi fino a scomparire in quelle zone che preferiamo considerare morte Raggianti di infelicità, ardenti nelle nostre instabili convinzioni ci spegneremo come il chiarore del giorno, prima lentamente poi d’improvviso, un momento prima della fine vivremo il nostro attimo più bello e, senza neanche rendercene conto sarà già notte
7.
Ogni Inverno 07:20
Ancora, sdraiati sul limite degli anni migliori saremo diversi, non ora saremo più grandi Avremo trent’anni, una vita normale, troppi rimpianti Ma un giorno, non oggi, che siamo distanti Di nuovo, sospesi nel nulla degli anni passati saremo diversi, lo giuro ma avremo già perso Nulla ha più senso e nulla lo ha ancora, finché non ti arrendi Ma un giorno, non oggi, che siamo distanti Ancora, per sempre, sommersi dal vuoto che avete negli occhi dal nulla che avete nel cuore Per sempre distanti dal buio e dal sole Come la luce alle mosche, più brilla, più è forte, più uccide Sui nostri occhi al tramonto, lontani dal mondo che esplode Ed ogni inverno è un po’ più freddo ed ogni passo, un po’ più lontano da noi ed ogni sguardo, un po’ più vero ogni sentiero è un po’ più verso di voi Andremo avanti se voi sarete fermi non vi raggiungeremo mai Non saremo più qui, tra non molti inverni ma ricordatevi di noi Ma ricordatevi di noi
8.
L'Inizio 01:19
E andremo avanti, perchè noi non sappiamo come si fa, a fermarsi.

about

Abbiamo registrato questo album a luglio, in sei giorni, in un posto lontano da tutto e da tutti. Ci abbiamo messo dentro sangue (letteralmente) e sudore, e i primi pezzi che abbiamo scritto, ormai un anno fa, pezzi che raccontano di avere diciott’anni e non sapere bene che strada prendere.

Ora che un altro inverno è tornato molte cose sono cambiate ma quelle che contano davvero sono sempre le stesse: correre insieme verso il domani, senza girarsi a guardare gli alberi che scompaiono, cadere, preoccupandosi solamente del vento che sferza il viso, di tempo per imparare ad atterrare ne avremo senz’altro.

Ed ecco, il senso del titolo è proprio quello, quell’urto inevitabile che ci aspetta, che vediamo là in fondo, ma che ci coglierà un giorno, non oggi, che siamo così distanti.



Urto è uscito il 13 dicembre 2016, grazie al prezioso aiuto di Vollmer Industries, Brigante records & production e Tadca records.

Registrato, mixato e masterizzato da Paride Lanciani agli Oxigen studios di Verzuolo (CN), a luglio 2016.

L'artwork è di Serena Mazzini.


(Zefiro - Ludovico - Luca - Alois)

credits

released December 13, 2016

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La Nebbia Cuneo, Italy

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